martedì 4 settembre 2007

"Il punto" di Paolo D'Abramo

Molto bene. Abbiamo sbloccato il risultato solo ad un paio di minuti dalla fine ma i tre punti ci stanno tutti. Contro una Sassari Torres che farà sicuramente strada in campionato, abbiamo voluto con ardore la vittoria ed alla fine la vittoria è arrivata. Questo è l’aspetto saliente della partita, vale a dire l’intensità. E non è poco. La simbiosi tra squadra e pubblico, intanto cresce, l’ha detto il lord cremonese alla fine della partita: “I ragazzi sentivano il pubblico, hanno fatto di tutto per arrivare al goal”. Nonostante un numero di presenze poco entusiasmante (900 più o meno, ma tolleriamo i tifosi coinvolti nei matrimoni di settembre e la bella giornata con scampagnata, un po’ meno la visione del calcio di categoria superiore…), i ragazzi in maglia bianca (finalmente!) sono cresciuti dal primo al secondo tempo, hanno macinato gioco come un diesel mangia Kilometri ed ora si respira meglio, a tre punti e con il morale alto. La squadra c’è, senza nessun dubbio, e l’allenatore pure, bravo, umile, affascinante: non un allenatore da sputazzi incitamenti e urla come senz’altro una parte di pubblico immagina “l’allenatore da Pro” ma uomo coscienzioso e capace. I giocatori in campo si battono da leoni, “mettono la gamba ed il piede”. Il genio Antonioni spicca perché è già in piena forma, ma tutti gli altri - si vede - lottano ed è così che ci piace vederli. La Pro di ieri, un poco cambiata rispetto a Pizzighettone, deve ancora trovare i migliori meccanismi e la forma fisica ottimale ma ha vinto contro una buona squadra e ha dimostrato che - quest’anno - può vincere ovunque, in casa e fuori. Dopo le altalenanti prestazioni di Coppa Italia, stiamo crescendo. Cosa non va? Beh, ad essere pignoli, deve migliorare l’intesa tra il Gioebi ed Andreini, devono crescere i nerboruti centrocampisti non ancora al meglio della condizione, si deve ancora registrare qualche meccanismo difensivo, ma siamo certi che tutto quadrerà. Il nuovo arrivo Tedoldi (un altro centrocampista, quanta concorrenza…) va a completare l’organico: ha caratteristiche d’esterno, vedremo come riesce a saltare l’uomo e crossare.
Nel girone sono in testa Olbia e Rodengo Saiano, la Valenzana giace ultima, 6 reti subite in due partite come il Canavese, ed anche il Cuneo è ancora a bocca asciutta. E’ ancora assai presto, si deve attendere, ma domenica, per esempio, la curiosità del cronista porta l’attenzione verso Ivrea dove la compagine di casa vorrà riscattare la sconfitta per 3 a 2 a Mezzane, e proprio gli eporediesi di mister Braghin ricevono la capolista sarda mentre il Rodengo gioca fuori casa contro l’Uso Calcio Caravaggio.
Mercoledì sarà proprio l’Ivrea (ore 20,30 a casa loro) l’avversario in Coppa e domenica a Varese, squadra allenata da Roberto Lorenzini tecnico 41enne, ex difensore di Milan, Como, Ancona, Genoa, Torino, Piacenza, Lucchese, Faenza, che ha diretto nello scorso campionato gli allievi professionisti nazionali del Varese e prosegue la scelta societaria di affidare la prima squadra ad un allenatore delle giovanili, come era già accaduto l’anno scorso per Denis Mangia. I varesini vantano una vittoria (la prima contro il Canavese 4 a 3) ed una sconfitta, domenica a Rodengo, 0 a 1. I biancorossi sono mediamente molto giovani, senza stelle del calcio di serie C ma con una buona organizzazione di gioco e diversi stranieri o naturalizzati: il cubano Pinero Corral, i brasiliani Santos de Jesus, David Silva Fernandez e Claiton Dos Santos, e poi ancora il croato Neven Adzaip, l’argentino naturalizzato Francisco “chupito” Confeggi, il nigeriano Jero Shakpoke, mentre il bulgaro Stojan Ninov e l’italo-belga Jacques De Spa provengono dal settore giovanile.
Torresani, dal canto suo, non ha ancora deciso le formazioni ma, senz’altro, ruoterà tra mercoledì e domenica buona parte della rosa.
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Paolo D'Abramo
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